Maria sta crescendo a vista d’occhio.
Fisicamente e cognitivamente. Come altre volte ho detto, i primi anni ha immagazzinato quello che le serviva, osservandoci, ascoltandoci e adesso lo sta restituendo con gli interessi.
La scuola materna le ha fatto fare passi da gigante nei rapporti con gli altri bambini e con le insegnanti, dimostrando una autonomia durante la giornata scolastica e nei vari momenti di attività, pasto compreso.
Si prepara la tovaglietta, le posate, il bicchiere, mangia autonomamente e soprattutto, mangia di tutto, con le sue preferenze verso un piatto piuttosto che un altro, ma mangia tutto.
Devo dire che è stata inserita in una classe molto bella, affettuosa ed accogliente, ma non soffocante, cosa questa che ci piace molto, puntando noi genitori sull’ essere trattata come tutti gli altri bambini e non come una bambina con la sindrome di down.
Stiamo vivendo un momento bellissimo che a volte ci sembra irreale.
Ce lo godiamo e ne traiamo carica per continuare la nostra strada con Maria.
La nostra interazione ci fa vivere momenti bellissimi, commoventi, comici, ironici. La ascoltiamo mentre gioca con le sue amiche bambole, ricreando situazioni che, siamo venuti a sapere, fanno parte della sua giornata a scuola, con la stessa enfasi di una maestra che rimprovera e allo stesso tempo gratifica i suoi bambini, spaccati di vita quotidiana che lei stessa vive e li ricrea nel gioco.
Utilizza poi nostre espressioni nel suo linguaggio quotidiano inserendole alla perfezione nel momento giusto nel quale devono essere usate (devo dire che spesso mi stupisce…) con le persone, anche estranee che incontra per la strada.
Le piace tantissimo sfogliare e farsi leggere i libri tanto che ne conosce qualcuno a memoria…l’ ho sorpresa l’ altro giorno che imitava le voci dei personaggi maschili (tono da adulto) cosa che sia io che Cristina facciamo spesso quando li leggiamo assieme a lei.
Giovedì scorso siamo andati a prendere dei tutori che le hanno ordinato per aiutarla a stare in piedi in maniera più stabile così da darle quella sicurezza “fisica” e farle scattare la voglia di lasciarsi andare autonomamente anche dal lato motorio, perchè ci siamo accorti che ha sempre più voglia di camminare, di stare in piedi e di muoversi ancora però con le sole due dite delle nostre mani sotto le ascelle, di scoprire finalmente il mondo da un altro punto di vista, quello verticale.
Non sapevamo come e se li avrebbe accettati.
Ebbene, dopo la piccola chiamiamola “protesta” della mattina, al pomeriggio è stata lei stessa con la psicomotricista che ormai la segue da più di due anni a mostraglieli e a volerseli mettere da sola tenedoseli per tutta la durata dell’ attività!
Ancora una volta, se ce ne fosse mai stato bisogno, ci ha sorpreso dimostrandoci quanto a volte siamo noi a dare per scontate alcune sue reazioni.
Insomma, è la mia bambina e ne sono innamorato.
In questa primavera è il mio fiore più stupendo e sta sbocciando in tutta la sua bellezza!